COMUNICATO STAMPA
Siano ridotti i tempi per i permessi di soggiorno dei cittadini stranieri
21 organizzazioni del territorio fiorentino scrivono al Questore per chiedere il rispetto dei termini previsti dal Testo Unico Immigrazione
Una lettera indirizzata al Questore di Firenze per chiedere la drastica riduzione dei tempi di attesa per la consegna dei permessi di soggiorno. È questa una delle principali richieste da parte di 21 organizzazioni del territorio della provincia di Firenze impegnate a vario titolo quotidianamente per la tutela dei diritti dei migranti: dai minori non accompagnati, ai richiedenti asilo fino a coloro che da anni ormai risiedono sul territorio fiorentino.
Le firme sono di Anelli mancanti, Arci empolese Val d’Elsa APS, Arci Firenze APS, ASGI, Asiri odv, Associazione dei senegalesi di Firenze e circondario, Associazione dei Tutori Volontari di Minori Stranieri Non Accompagnati Regione Toscana, CAT cooperativa sociale, Cgil Firenze, Consorzio metropoli Firenze, Cospe, C.S.D.-Diaconia Valdese, MEDU (Medici per i Diritti Umani), L’Altro Diritto centro documentazione su carcere devianza e marginalità, Movimento civile Umani per r-esistere, Nosotras Onlus, Oxfam Italia, Progetto accoglienza, Progetto arcobaleno, Coop.21 e Consorzio CO&SO Empoli.
La lettera nasce dalla necessità di portare all’attenzione del Questore le difficoltà quotidiane che si ritrovano a dover affrontare i cittadini stranieri all’Ufficio Immigrazione della Questura, tra appuntamenti fissati con anche oltre due anni di attesa, tempi di trattazione delle istanze di rilascio e rinnovo dei titoli di soggiorno ben oltre i termini previsti dal Testo Unico Immigrazione, strumenti di prenotazione online inidonei e comunicazioni poco chiare che spesso portano ad ulteriori necessari appuntamenti con tempi sempre più dilatati per il rilascio dei documenti.
“Basti evidenziare che al momento – si legge nella lettera inviata al Questore – vengono fissati primi appuntamenti al settembre 2025”, una situazione che “oltre ad essere fonte di gravissimo pregiudizio per le ragioni dei singoli, determina incertezza sia circa la loro condizione giuridica, che sotto il profilo del mancato accesso ai diritti civili e sociali”.
Per quel che riguarda gli strumenti online adottati dall’ Ufficio Immigrazione della Questura di Firenze negli ultimi anni, viene notificato come questi abbiano causato ulteriore maggior disagio.
L’adozione nel giugno del 2019 del portale www.cupa-project.it e successivamente, dal Giugno del 2021 del portale www.prenotafacile.it per la gestione on-line degli appuntamenti presso l’Ufficio Immigrazione, risultano infatti estremamente difficoltosi per portare a termine la procedura telematica per ottenere un appuntamento e, nelle ipotesi in cui si riesca ad accedere al servizio, l’appuntamento in Questura viene fissato a distanza di diverse settimane o mesi. Accade spesso poi che l’utente sia invitato a prendere un nuovo appuntamento (con le medesime modalità) per integrazioni richieste nella documentazione della domanda, senza che in occasione del primo appuntamento venga rilasciata alcuna ricevuta o attestazione che documenti la pendenza del procedimento amministrativo. Stesse problematiche vengono evidenziate anche nella presentazione della domanda di protezione internazionale, con appuntamenti per la redazione del Modello C3 che superano un anno, tempi che violano la normativa in materia, che prevede l’immediatezza della ricezione della domanda.
“Ad aggravare la già difficile situazione – continuano le organizzazioni firmatarie – si aggiunge la difficoltà di comunicazione dovuta all’assunzione da parte dell’Ufficio Immigrazione di una pluralità di indirizzi PEC, le cui comunicazioni rimangono per lo più prive di riscontro, generando confusione tra gli utenti e gli operatori”.
Ulteriori problemi si riscontrano per i ritardi nel rilascio dei permessi di soggiorno per i minori e per la conversione in altro tipo di permesso al compimento della maggiore età e il superamento di questo status quo agevolerebbe senza dubbio l’inserimento nei percorsi di inclusione e , favorirebbe il completamento dello stesso percorso riducendo i rischi di sfruttamento lavorativo con tutte le gravi conseguenze che esso comporta.
Per tutti questi motivi viene richiesto un intervento del Questore affinché siano predisposte modalità di azione amministrativa volte alla drastica riduzione dei tempi di attesa, nel rispetto della legge, per l’effettiva consegna dei titoli di soggiorno in rilascio, rinnovo e conversione da un lato, e dall’altro la predisposizione di chiari ed efficaci strumenti volti alla presentazione delle istanze, tanto con kit postale, quanto con Prenota Facile o tramite Pec.
Inoltre molte delle organizzazioni sottoscrittrici dell’appello da anni gestiscono sportelli legali per cittadini e cittadine di origine straniera, da qui la richiesta di un confronto costruttivo con gli uffici della questura per migliorare le modalità e la qualità del lavoro di tutti con effetti positivi sull’utenza.