Nei giorni scorsi
sono arrivati in Toscana alcuni minori individuati dalla comunità di
Sant’Egidio all’interno dei campi profughi dell’isola di Lesbo, in Grecia. I ragazzi, privi di
riferimenti familiari In Italia, dopo l’atterraggio del volo umanitario
all’aeroporto di Fiumicino sono ora ospitati in strutture di accoglienza
accreditate dalla Regione.
Il percorso di ricollocamento dalla Grecia alla Toscana fa parte del programma “Corridoi Umanitari” realizzato
dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Federazione delle Chiese Evangeliche
in Italia, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas, condiviso dal Governo
italiano per la prima volta nel 2015 e riconosciuto a livello internazionale ed
europeo tra le best practices in
materia di ingresso regolare e inclusione dei migranti.
Nel settembre 2020 è stato firmato il nuovo Accordo con il Ministero
dell’Interno che prevede il nuovo
programma di ricollocamento dalla Grecia di minori stranieri non accompagnati.
Su questo ultimo accordo si fonda il progetto congiunto dell’Associazione dei Tutori Volontari della
Toscana e della Comunità di
Sant’Egidio Firenze Pisa e Livorno, che prevede il coinvolgimento degli
enti pubblici locali in maniera capillare secondo un consolidato metodo di
accoglienza diffusa. Per questo arrivo in particolare, il Comune di Livorno ha garantito l’accoglienza di due ragazzi, la Società della Salute dell’area fiorentina
NordOvest ha aperto per tre minori non solo strutture e risorse proprie ma
anche una campagna di comunicazione e sensibilizzazione per i privati, la Società della Salute di Pisa ha
riservato un altro posto.
I ragazzi interessati dal progetto (età
10-17 anni) sono provenienti in massima parte da Siria, Afghanistan, Bangladesh
e Pakistan, sono sbarcati
nell’isola di Lesbo dove sono rimasti bloccati per minimo due anni.
Il percorso di integrazione verso l’autonomia è quello consueto previsto
dalla Legge Zampa n. 47/2017.
Il Tribunale per i Minorenni di Firenze, in accordo con la Procura
minorile, fin dall’inizio si è impegnato nel sostegno del progetto così da
garantire già al momento dello sbarco all’aeroporto l’inizio della procedura
come previsto dalla legge Zampa e l’
immediato affiancamento di un tutore volontario. Gli enti coinvolti hanno
lavorato in maniera concertata, con il contributo fondamentale di tutti i
livelli: la Comunità di Sant’Egidio come organizzatore ufficiale del Corridoio;
l’Associazione Tutori MSNA Regione Toscana come coordinamento dei rapporti tra
le istituzioni; il Comune di Livorno e le Società della Salute dell’Area Pisana
e dell’Area Fiorentina Nord-Ovest quali organizzatori e sostenitori
dell’accoglienza, anche sul piano finanziario.
Possiamo identificare questo percorso come un nuovo modello di
accoglienza pensato e rivolto a questi minori in condizioni di particolare
vulnerabilità, replicabile in altre occasioni e adottabile da qualsiasi
territorio voglia contribuire ad affrontare queste delicatissime situazioni.